E' nato nel 1942.
Provenendo da una formazione cattolica e dalla vita delle associazioni, si iscrive alla Dc nel 1965.
Partecipa con responsabilità di livello provinciale al Movimento Giovanile Dc.
Nel 1970 è eletto consigliere comunale a San Vito al Tagliamento e nominato assessore all'istruzione e cultura sino al 1975. Partecipa alla promozione della Scuola Media a tempo pieno, alla costituzione dei consigli di quartiere, alla pubblicazione di un notiziario informativo per tutti i cittadini.
Nel 1975, confermato consigliere comunale a San Vito, è nominato presidente del Cises, un consorzio intercomunale che si occupa di rifiuti, di assistenza sociale, di progettazione di opere pubbliche e di urbanistica.
Nel frattempo partecipa attivamente alla vita della Dc provinciale e regionale, riconoscendosi nei valori culturali e politici dei Cattolici Democratici, della sinistra Dc. Assemblee di sezione, riunioni e lavori di gruppo, congressi convegni, riunioni di comitato, di direzione, confronti con altri partiti e forze sociali: in queste modalità di frequente e intensa partecipazione si svolge la vita nel partito sino agli inizi degli anni '90.
Nel 198o è eletto consigliere provinciale e diventa vice presidente con l'assessorato all'istruzione e cultura.
Per una legislatura è eletto consigliere comunale a Pordenone.
Sarà rieletto consigliere provinciale nel 1985 e nel 199o ricoprendo ininterrottamente funzioni di vicepresidente e di assessore alla cultura (ad intervalli diventa anche assessore all'istruzione, al personale, all'assistenza). Dal '93 al '95 ricopre la carica di presidente.
In questi anni, accanto al normale lavoro negli organi istituzionali, opera direttamente alla costituzione del Museo della vita contadina a San Vito,al centro di accoglienza e studi al colle di San Floriano, all'avvio del Centro studi Pasolini a Casarsa, alla costituzione del Craf di Spilimbergo.
Contribuisce a promuovere lo sviluppo degli studi universitari e Pordenone e alla costituzione del Consorzio universitario ( di cui per un breve periodo è anche presidente).Partecipa alla vita della Scuola di Mosaico di Spilimbergo. Sostiene lo sviluppo dell'edilizia per le scuole superiori a Pordenone, Maniago, Sacile, San Vito, Spilimbergo secondo un disegno di diffusione nel territorio di strutture e occasioni di formazione a livello di scuola superiore. Ha promosso iniziative coordinate di orientamento scolastico e professionale. Ha cercato di coordinare il sistema delle formazione professionale e raccordarlo con il mercato del lavoro ( con limitati risultati per la mancata delega da parte della Regione).
Nel settore della cultura ha seguito due linee fondamentali: sostenere le attività delle associazioni e dei comuni con riguardo solo alla qualità delle iniziative e non agli orientamenti ideologici; promuovere iniziative culturali di largo intere3sse per valorizzare aspetti sorici, sociali, culturali del territorio, in una dimensione di ricerca, di apertura, di confronto con una prospettiva vasta, coinvolgendo ricercatori e istituzioni, elaborando non solo eventi occasionali ma anche contributi duraturi ( libri, video, documenti ecc.).
Nel periodo in cui ha svolto le funzioni di presidente ha cercato di valorizzare il ruolo " politico" della Provincia come luogo di coordinamento e propulsione dei problemi del territorio; ha portato a conclusione con delibere in consiglio il " Piano provinciale della viabilità " e il "piano di smaltimento dei rifiuti.
Nel 1995, dopo aver contribuito a progettare e impostare la grande mostra su P.P.Pasolini a Villa Manin, cessa il suo incarico di presidente della Amministrazione provinciale; non partecipa alle successive elezioni e non riveste più alcun incarico in pubbliche amministrazioni nè in enti da esse dipendenti.
Nominato membro della assemblea della fondazione Crup come presidente della Provincia, completa i tempi dell'incarico e poi è nominato membro dell'Organo di indirizzo, su proposta del consiglio direttivo, a prescindere da ogni indicazione politica, piuttosto come esponente del mondo della scuola.
Negli anni '90 partecipa con intensità e anche con profonda inquietudine e incertezza al dibattito politico e alla evoluzione dei partiti ( fine della Dc e del Pci, nascita del Partito popolare e dei Democratici di Sinistra).
Partecipa alla vita del movimento dei Cristiano sociali, aderisce poi alla Margherita e di conseguenza al Partito Democratico.
Da molti anni non svolge un ruolo dirigenziale nella vita dei partiti. Resta forte la passione politica per una visione della società in cui prevalga la dimensione di comunità, in cui si propongano scelte che superano gli interessi e bisogni individuali per costruire percorsi di solidarietà, di integrazione.
A questo punto è arrivata la proposta di riprendere un cammino attivo nella vita istituzionale e politica del nostro territorio.
Ritenendo i partiti ( e nel caso specifico il Partito Democratico ) un elemento essenziale della partecipazione alla vita democratica, ha dato significato e valore ad una domanda che dal partito è sorta.
Naturalmente si tratta di rispondere ad una domanda ben più vasta e per nulla burocratica: la esigenza della comunità, delle persone, delle famiglie di avere dalle pubbliche istituzioni (e nel caso specifico dalla Amministrazione provinciale), migliori servizi, onesta, sobrietà trasparenza, orientamenti e sostegni per attraversare e superare i difficili sentieri della attuale crisi economica e sociale.
Provenendo da una formazione cattolica e dalla vita delle associazioni, si iscrive alla Dc nel 1965.
Partecipa con responsabilità di livello provinciale al Movimento Giovanile Dc.
Nel 1970 è eletto consigliere comunale a San Vito al Tagliamento e nominato assessore all'istruzione e cultura sino al 1975. Partecipa alla promozione della Scuola Media a tempo pieno, alla costituzione dei consigli di quartiere, alla pubblicazione di un notiziario informativo per tutti i cittadini.
Nel 1975, confermato consigliere comunale a San Vito, è nominato presidente del Cises, un consorzio intercomunale che si occupa di rifiuti, di assistenza sociale, di progettazione di opere pubbliche e di urbanistica.
Nel frattempo partecipa attivamente alla vita della Dc provinciale e regionale, riconoscendosi nei valori culturali e politici dei Cattolici Democratici, della sinistra Dc. Assemblee di sezione, riunioni e lavori di gruppo, congressi convegni, riunioni di comitato, di direzione, confronti con altri partiti e forze sociali: in queste modalità di frequente e intensa partecipazione si svolge la vita nel partito sino agli inizi degli anni '90.
Nel 198o è eletto consigliere provinciale e diventa vice presidente con l'assessorato all'istruzione e cultura.
Per una legislatura è eletto consigliere comunale a Pordenone.
Sarà rieletto consigliere provinciale nel 1985 e nel 199o ricoprendo ininterrottamente funzioni di vicepresidente e di assessore alla cultura (ad intervalli diventa anche assessore all'istruzione, al personale, all'assistenza). Dal '93 al '95 ricopre la carica di presidente.
In questi anni, accanto al normale lavoro negli organi istituzionali, opera direttamente alla costituzione del Museo della vita contadina a San Vito,al centro di accoglienza e studi al colle di San Floriano, all'avvio del Centro studi Pasolini a Casarsa, alla costituzione del Craf di Spilimbergo.
Contribuisce a promuovere lo sviluppo degli studi universitari e Pordenone e alla costituzione del Consorzio universitario ( di cui per un breve periodo è anche presidente).Partecipa alla vita della Scuola di Mosaico di Spilimbergo. Sostiene lo sviluppo dell'edilizia per le scuole superiori a Pordenone, Maniago, Sacile, San Vito, Spilimbergo secondo un disegno di diffusione nel territorio di strutture e occasioni di formazione a livello di scuola superiore. Ha promosso iniziative coordinate di orientamento scolastico e professionale. Ha cercato di coordinare il sistema delle formazione professionale e raccordarlo con il mercato del lavoro ( con limitati risultati per la mancata delega da parte della Regione).
Nel settore della cultura ha seguito due linee fondamentali: sostenere le attività delle associazioni e dei comuni con riguardo solo alla qualità delle iniziative e non agli orientamenti ideologici; promuovere iniziative culturali di largo intere3sse per valorizzare aspetti sorici, sociali, culturali del territorio, in una dimensione di ricerca, di apertura, di confronto con una prospettiva vasta, coinvolgendo ricercatori e istituzioni, elaborando non solo eventi occasionali ma anche contributi duraturi ( libri, video, documenti ecc.).
Nel periodo in cui ha svolto le funzioni di presidente ha cercato di valorizzare il ruolo " politico" della Provincia come luogo di coordinamento e propulsione dei problemi del territorio; ha portato a conclusione con delibere in consiglio il " Piano provinciale della viabilità " e il "piano di smaltimento dei rifiuti.
Nel 1995, dopo aver contribuito a progettare e impostare la grande mostra su P.P.Pasolini a Villa Manin, cessa il suo incarico di presidente della Amministrazione provinciale; non partecipa alle successive elezioni e non riveste più alcun incarico in pubbliche amministrazioni nè in enti da esse dipendenti.
Nominato membro della assemblea della fondazione Crup come presidente della Provincia, completa i tempi dell'incarico e poi è nominato membro dell'Organo di indirizzo, su proposta del consiglio direttivo, a prescindere da ogni indicazione politica, piuttosto come esponente del mondo della scuola.
Negli anni '90 partecipa con intensità e anche con profonda inquietudine e incertezza al dibattito politico e alla evoluzione dei partiti ( fine della Dc e del Pci, nascita del Partito popolare e dei Democratici di Sinistra).
Partecipa alla vita del movimento dei Cristiano sociali, aderisce poi alla Margherita e di conseguenza al Partito Democratico.
Da molti anni non svolge un ruolo dirigenziale nella vita dei partiti. Resta forte la passione politica per una visione della società in cui prevalga la dimensione di comunità, in cui si propongano scelte che superano gli interessi e bisogni individuali per costruire percorsi di solidarietà, di integrazione.
A questo punto è arrivata la proposta di riprendere un cammino attivo nella vita istituzionale e politica del nostro territorio.
Ritenendo i partiti ( e nel caso specifico il Partito Democratico ) un elemento essenziale della partecipazione alla vita democratica, ha dato significato e valore ad una domanda che dal partito è sorta.
Naturalmente si tratta di rispondere ad una domanda ben più vasta e per nulla burocratica: la esigenza della comunità, delle persone, delle famiglie di avere dalle pubbliche istituzioni (e nel caso specifico dalla Amministrazione provinciale), migliori servizi, onesta, sobrietà trasparenza, orientamenti e sostegni per attraversare e superare i difficili sentieri della attuale crisi economica e sociale.
2 commenti:
Caro Sergio,
come mai la segreteria provinciale non ha ancora convocato la commissione delle primarie e neppure un'assemblea provinciale in cui si delineino le fasi per le primarie (ed una data precisa per il voto)?
Inoltre come mai dalla segreteria escono affermazioni che sono possibiliste verso le primarie di coalizione o verso un accordo con gli alleati con un terzo candidato oltre ai due che si sono presentati?
Da candidato e persona seria come ti poni su queste questioni?
Avrai letto il regolamento spero.
Come mai da candidato e per la credibilità delle primarie e del partito stesso non poni la questione di un percorso più chiaro?
Mi farò carico di girare la tua lettera alla segretaria del partito anche perchè ritengo che le questioni da te poste siano significative e meritino una risposta da chi ha la responsabilità di farlo.
Da parte mia penso che accanto alle questioni formali, di per sè non irrilevanti, sia più urgente affrontare il dibattito politico e amministrativo per riconquistare il consenso degli elettori e proporre soluzioni amministrative più valide per la nostra comunità.
Spero che parteciperai anche a questo aspetto della discussione.
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