domenica 9 novembre 2008

Accetto la candidatura per le primarie del PD

Senza contrapposizioni con Zanin
In alternativa ideale politica e amministrativa al Centrodestra


Ho accettato la proposta di candidarmi alle primarie del Pd perché rispetto e apprezzo gli amici che me lo hanno chiesto, perché ritengo di poter dare un contributo alla vita politica e amministrativa di questa provincia.
Le mie esperienze passate secondo me sono valide anche nel presente e nel futuro: una vita politica costruita con ampia partecipazione, con costante lavoro di incontri e confronti per scegliere e operare sulla base di orientamenti condivisi, ponderati, non di solitarie e improvvise intuizioni.
Penso il mio lavoro amministrativo caratterizzato da in impegno forte ma non talmente totalizzante da diventare professionista della politica, per conservare attraverso il normale lavoro un rapporto con la realtà.
Non mi sento in alcun modo antagonista con Giorgio Zanin che considero non solo un amico ma anche vicino come sensibilità politica e culturale.
La sua minore esperienza è legata alla fortuna di essere un po’ più giovane di me.
Impegno comune deve essere quello di proporre in maniera convincente una alternativa amministrativa e politica alla coalizione di Centrodestra.
E’ necessario far emergere nel cuore dell’azione amministrativa le questioni dell’educazione, dell’istruzione, del lavoro, della ricerca, dell’ambiente, del governo equilibrato del territorio, del sostegno alle persone in difficoltà, ai poveri, agli emarginati. La comunità deve essere l’orizzonte essenziale per valorizzare sostenere il singolo nella solidarietà,per scongiurare l’isolamento, l’abbandono, la paura.
Questi orientamenti devono tradursi in impegni e azioni concrete nell’ambito della competenze della amministrazione provinciale.
Rispetto alla gestione di questi anni di Centrodestra si può affermare che bisogna fare di più e meglio, senza abbandonarsi a demonizzazioni, a condanne globali.
Sul piano politico vanno recuperati i riferimenti e i fondamenti dell’esperienza cattolico democratica, del socialismo e del liberalismo riformista per rielaborare una nuova cultura politica dove impegno, moralità, sobrietà siano l’abito quotidiano della fatica di ricercare le soluzioni di volta in volta più sensate, più opportune, più condivise.
Non è certo sufficiente il richiamo al passato ( che può essere anche ingombrante)
Dialogare con i giovani, renderli protagonisti è la condizione essenziale per capire il presente e progettare il futuro, cioè far politica.
Immagino un futuro dove conti più il lavoro che la speculazione finanziaria, più la persona che il guadagno, dove sia possibile vivere con regole condivise nel rispetto delle diversità, dove sia diffusa la cultura, la formazione, dove l’ambiente aiuti e non distrugga la vita, dove gli ultimi possano trovare sostegno e risorse per rialzarsi, dove i costruttori di pace siano più importanti dei venditori di armi; sogno una comunità dove possiamo essere sostenuti e animati dall’ottimismo e non depressi e paralizzati dalla paura.

Sergio Chiarotto

8 commenti:

Piervincenzo ha detto...

In bocca al lupo, in una contesa tra due aristoi, che spero non lasci nulla sul campo.

Sergio Chiarotto ha detto...

Potrei lasciare sul campo la barba, per apparire più giovane...
ma ormai senza barba mi sentirei in maschera, quindi in ogni caso non perderò nulla di me!
Fra l'altro, la vera contesa non sarà con Giorgio, ma con gli "altri"...

Moreno Puiatti ha detto...

In bocca al lupo anche da parte mia.

Concordo con Sergio sulla necessità di un confronto che non diventi scontro, ma vista la vicinanza di valori dei due candidati non c'è alternatività di sostanza, per cui sono certo che lo scontro non ci sarà.

Le provinciali contro gli "altri" saranno una battaglia durissima e difficile. Quindi l'unica discriminante che vedo tra i due candidati alle primarie è come si propongono contro l'avversario e chi dei due può avere più chance di vittoria in una sfida contro gli "altri".

Qui bisogna scegliere per guidare l'esercito tra la pacatezza di un saggio dalla barba bianca come Chiarotto a cui è stato chiesto dagli amici di guidare la contesa (quasi un'offerta dell'amaro calice) ed un giovane determinato
che si è proposto ed ha cercato consenso nella base prima di candidarsi (un kamikaze consapevole).

Insomma per restare in tema greco introdotto da Piervincenzo parlando di aristoi bisogna scegliere tra Leonida pronto a sacrificarsi alle Termopili e Socrate che beve la cicuta, però per entrambi spero ci sia un finale diverso e positivo.

Sergio Chiarotto ha detto...

Non mi piace la guerra nè le sue metafore, ma non amo nemmeno la prospettiva della cicuta; preferisco pensare ad un buon bicchier di vino con cui festeggiare la vittoria :-)

gianni ghiani ha detto...

Auguri di buona campagna, mio professore, oh mio professore!

lo dico pensando con riconoscenza agli anni in cui al liceo ebbi ad innamorarmi della filosofia (il cui interesse negli anni è solo accresciuto) grazie alla passione e all'intelligenza da te profuse in classe.

Indelebili nella mia memoria rimangono ancora le discussioni su quale fosse l'essenza della politica e i distinguo tra la lucida teoria e la prassi frutto di una saggezza difficile da calibrare (temi che affrontavi avendo ben presente la pratica politica vera e non solo quella cristallizzata sui libri di testo!).

Per cui puoi immaginare quale piacere io abbia provato quando tu, all'interno del direttivo del Circolo di Cordenons, hai sostenuto, a nome di molti, la mia candidatura a segretario del circolo!

Ora ti trovo candidato per le primarie del PD provinciale.

Ebbene devi sapere che, nonostante o forse proprio a motivo di tutto ciò che ho acquisito nella mia formazione intellettuale, anche con il tuo concorso, ti devo dare un piccolo (spero) dispiacere: non mi schiererò dalla tua parte in competizione.

Conoscendo Giorgio Zanin, quanto o forse più di te, in questa -per me-difficilissima scelta, conoscendo le sue doti e la carica che ci mette nelle imprese, ritengo che sia lui, in questo momento, la persona su cui scommettere per infondere nel Partito Democratico provinciale una energia nuova per il rinnovamento della politica, delle sue liturgie, per dare un tono diverso alla capacità di proposta spesso insufficiente del partito in questi mesi.

Giorgio rappresenta una risorsa matura per la politica e nel contempo ha una sana e forte volontà di apprendere per trasformare. Così, non solo per calcolo e strategia, ma anche per la percezione che ho della fase storica in cui viviamo e del sentire comune di cui ho testimoninaza ogni giorno, dico che occorre scommettere sul futuro e che il futuro ha il volto, le parole e la capacità di agire –con spirito corale- di Zanin.

Comunque sia, per l'affetto e la stima che nutro per entrambi, auguro anche a te di spenderti al meglio per questa causa, per il bene del PD e di tutto il centro-sinistra.

gg

Sergio Chiarotto ha detto...

Caro Gianni,credo che la candidatura per le elezioni provinciali debba tener conto soprattutto della possibilità di vincere le elezioni. Come ho esplicitamente dichiarato e come realmente penso , non ho nessuna volontà di contrappormi a Giorgio Zanin; ritengo fra l'altro che il suo contributo per il rilancio del Pd possa essere fondamentale. Io ho accettato di candidarmi perchè ho percepito una domanda che proviene da una grande parte del Pd attuale e perchè ritengo che una qualche esperienza politica e amministrativa non sia nè dannosa nè inutile. Ho cercato insomma di agire proprio tentando una mediazione fra progetti ideali e prospettive reali.
Naturalmente non ho alcuna obiezione nè riserva per il fatto che tu sostieni la candidatura di Giorgio Zanin. Ritengo utile ed importante che già in questa fase, più che impegnare energie e risorse per la contrapposizione fra Chiarotto e Zanin, sia necessario avviare una comune riflessione sui temi amministrativi di stretta competenza della amministrazione provinciale e sui temi politici generali di cui la stessa amministrazione può farsi portatrice. Sarei veramente interessato ad un incontro con il gruppo che sostiene Zanin per cercare linee comuni di azione, senza rinunciare peraltro a una sana ma non aggressiva competizione per la candidatura.
Penso e spero che in ogni caso dal giorno successivo alla scelta della candidatura si intensifichi un lavoro comune sia politico che amministrativo. La " vecchiaia " mi concede sufficiente saggezza per affrontare questo impegno con serenità e senza eccessiva ansia per il suo esito, mentre nello stesso tempo mi resta intatta la passione politica (ed etica) per dare il mio contributo ad animare e forse migliorare la vita politica e amministrativa del territorio in cui vivo. Il fatto che mi sia stato richiesto rappresenta lo stimolo ad uscire da una certa latitanza politica, a rivitalizzare momenti significativi della mia esperienza. Ti ringrazio in ogni caso per il tu intervento, mi gratifica il tuo ricordo dell'esperienza di scuola e penso che questo discorso dovrà continuare anche faccia a faccia.

Tino Cerchia ha detto...

Buongiorno!
Leggo con interesse i blog dei due candidati impegnati in un momento così importante per il Pd e per la Provincia di Pordenone.
Sono contento di leggere e sentirvi spesso parlare dei Noi giovani e della nostra vita: dimostrazione di responsabilità e lungimiranza.
Mi piacerebbe che i candidati coinvolgessero direttamente i Giovani per esprimere la loro situazione e rendere più facile il lavoro di chi si è messo in discussione con le primarie dell’ 8 marzo.
Da Giovane trentenne scalpito nel poter essere protagonista del mio presente, senza lasciare che siano altri a decidere del mio futuro. Penso che sia nella vita, sia nel Nostro Pd, bisogna puntare sull’ informazione e formazione dei Giovani per crescere ed essere, in un prossimo futuro, linee guida per il Nostro Progetto Politico.
Per queste ragioni sostengo e sosterrò Sergio Chiarotto come Strumento e Vettore di noi Giovani verso la vita sociale e verso la Politica comune. Il Nuovo lo vogliamo, è basilare, è ninfa per il Pd, così come l’esperienza e la capacità politica di chi, come Sergio Chiarotto, si è formato negli anni.
L’uno non può esistere politicamente ( e non) senza l’altro.
Caro Sergio, i Giovani ci sono e ti guardano con interesse perché tu puoi investire realmente su di Noi e per Noi. Saremo in molti a votarti l’ 8 di Marzo!
Crediamo nella possibilità di poter dare una svolta ad una Provincia che molto ha da lavorare.

Yes we can

Tino Cerchia

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe esporre una teoria personale, da prendere con il beneficio d'inventario.

A parer mio gli uomini si dividono in alberi e funghi.

Gli alberi se trovano un po' di spazio crescono da soli e raggiungono grandi altezze.

I funghi hanno sempre bisogno di un albero per stare sotto la sua ombra e prosperare.

La società è come una foresta, una foresta sana è piena di alberi che ogni tanto si rubano un po' di luce, ma alla fine crescono un po' tutti, chi più, chi meno.

Molti alberi quando sono all'apice del fulgore delle loro chiome iniziano a circondarsi di funghi, i funghi per natura iniziano ad intaccare la sanità dell'albero, finchè l'albero stesso non marcisce. Quando l'albero muore, i funghi vivono ancora e le loro spore portate dal vento andranno verso altri ceppi.

Alla fine i funghi però non raggiungeranno mai grande altezze, simbionti senza una loro vita se privi dell'albero.

Per gli alberi sani è meglio circondarsi di altri alberi sani ed indipendenti da loro. Perdono un po' di luce, non svettano sopra gli altri, ma rimangono robusti.

Al lettore lascio cogliere il significato di questa metafora.